Passo i margini di una fattoria, attraverso un ponte dove sotto passa un torrente e sono nell'entrata della valle. Di fronte si apre una visione di pascoli verdi tenuti come prati inglesi, boschi che dalle cime scendono a picco in basso, fattorie, pacifiche mucche, cavalli liberi e soprattutto una delle principali attrazioni del luogo: le palme da cera native proprio di questa area, il Quindío. Esse spuntano dalla terra slanciandosi diritte e affusolate, rivendicando il diritto di conquistare il cielo. E' davvero strano vedere i boschi, i cespugli, i prati di montagna, punteggiati da questi altissimi tronchi sulla cui sommità svetta un ciuffo di foglie.palme. Quasi sotto la finca de la Montaña ricompaiono i primi prati. Qualche cane svogliato abbaia avvertito dalla mia presenza, poi, dall'alto, si affaccia brevemente una figura femminile. La fattoria della montagna e' sita a 2860 metri di altitudine ed e' contornata da boschi e qualche prato. Da lassu' finalmente posso godere del panorama di una parte della valle di Cocora. Di fronte si innalza un picco ricco di vegetazione fin quasi al suo culmine, a sinistra si sviluppa lentamente verso l'alto la vallata che qualche buon amico definerebbe un buco. Il cielo d'America e' come sempre eccezionale, anche qui tra le Ande e l'umidita' che viene dal Pacifico: nuvole veloci dalle cime piu' alte scendono nel loro perfetto disordine verso valle, girando attorno a guglie, picchi e panettoni verdi per poi sparire da qualche parte.
stupore, vedo librarsi piccoli volatili dal piumaggio azzurro-verde argenteo, quasi fossero animali provenienti da un mondo fantastico: sono colibri'. Le loro ali invisibili e veloci si destreggiano con precisione da un fiore all'altro.

