venerdì 28 agosto 2015

Il vulcano Cuicocha sopra Otavalo, Ecuador

Il bus mi lascia all'entrata della riserva del lago di Cuicocha, a 3040 metri di altitudine. Nella lingua degli incas, il quechua, Kuychi Kucha vuol dire Lago degli dei. Parole che si riveleranno davvero appriopiate.
Il grande lago e' circondato da cime che sono le pareti confinali di un vulcano, il vulcano Cuicocha. 
In assoluta solitudine prendo il sentiero che si arrampica costeggiando le guglie sagomate di questa montagna, sviluppandosi per sette chilometri da una altitudine di 3050 metri fino a...
Dall'alto il lago e' davvero intrigante: acque azzurre e profonde increspate dal vento che soffia da qualche parte, forse da nord. In mezzo al lago svettano due isole a forma conica coperte dalla vegetazione. La brezza trasporta veloci nuvole basse che periodicamente offuscano una parte del cratere. Mi dirigo verso le nuvole.
Il sentiero di scura sabbia lavica e' contornato da cespugli, alberelli e fiori. Dopo quasi non averli considerati, la vista si focalizza meglio su dei fiori color viola chiaro: sono orchidee in miniatura che crescono dove l'umidita' delle nubi e' piu' consistente. Il verde intenso delle montagne, la vegetazione bassa, il cielo azzurro solcato da cumuli nuvolosi costanti che scompaiono dopo essere entrati nella bocca del vulcano, fanno quasi vedere panorami del nord della Scozia e di altre latitudini.
Dopo aver superato un coppia di stranieri arrivati al lago in taxi, le nuvole scompaiono, riportando il sole. Le cime piu' alte a nord che superano facilmente i 4000 metri invece, con il passare dei minuti, sono sempre piu´ invisibili. Si nota che la bassa vegetazione arborea scompare sopra i 3800 metri, lasciando piena liberta' all'erba.
A 3300 metri di altitudine, su una parete di media altezza del vulcano, la visione sul lago di Cuicocha diviene piu' unitaria. Steli d'erba fitta e bassi cespugli adornati da fiori bianchi e rosa scendono a picco nelle acque blu-cristallo della laguna, sfidando la pendenza e le raffiche di vento umido. Prima di salire ancora, il cammino
passa verso l'esterno del vulcano, scendendo un poco e nascondendo agli occhi la vista del lago. La pendenza aumenta davanti a quella che sembra la cima piu' alta della costellazione del cratere vulcanico. A quota 3450 si puo' ammirare dall'alto il lago dentro in cratere di Cuicocha. Le isole costituite da due coni di lava ciascuna
fuoriescono incredibimente dalla massa d'acqua, quasi che il vulcano voglia rivendicare nel tempo la sua antica supremazia, mentre masse nuvolose escono ed entrano senza sosta nella sua grande bocca. Intanto le alte cime alle mie spalle si stanno completamente coprendo.
Dopo due ore e mezzo completo il sentiero, tra boschi di pini e vento che trasporta lontane particelle d'umidita'. E' ora di raggiungere la strada asfaltata che porta a Quiroga e poi a Otavalo, in attesa di un raro autobus o altro mezzo di trasporto.

Diritti riservati Creative Commons

martedì 11 agosto 2015

Percorrendo la Panamericana verso sud

Il gruppo di rumorosi turisti colombiani hanno cominciato a fare rumore nell'hotel dalle 4 del mattino. Alle 6 sono in strada, sulla strada lastricata del bel centro storico di Popayán, diretto verso il terminal. Le vie vuote, da poco la luce dell'alba, il problema della sicurezza in Colombia. La mente si consola con un ritmo dall'ultimo lavoro del britannico Lapalux.
Arrivo alla 6:20 al terminal. Niente. Il minivan diretto a Pasto e' completo. Impreco.
Alle 6:50 parto con un minibus non esattamente dell'ultimo modello. Quasi tutti i passeggeri hanno i tratti somatici degli indigeni andini. "It's over, I am older", recita il pezzo di Lapalux. Velocemente prendiamo la Panamericana inforcando la direzione sud.
Prospettiva di viaggio piu' che discreta: e' mattina, siamo a 1800 metri di altitudine, raggiungeremo i 2500 di Pasto, il bus senz'aria condizionata forse non sara' un problema. Forse. Invece subito scendiamo diritti diritti verso il caldo, addentrandoci tra valli e montagne. Nonostante sia domenica, grossi camion sbuffanti fumo nero rallentano l'odiata discesa. Metto le cuffie cercando brani che infondano buon umore. Il ragazzo simpatico vicino a me con il quale ho scambiato due battute si addormenta.
Verso i 1100 metri, quasi l'altitudine di Cali, dopo solo un'ora di viaggio, facciamo una pausa; evidentemente l'autista vuole fare colazione. Pace. Mi concentro sul panorama circostante ricco di alberi tropicali che esprimono tutta la loro grandezza, espandendosi in alto ed in largo. In mezzo a questi boschi ci sono alberi dai fiori rosa e rosso vivo, quest'ultimi somiglianti alle bellissime piante che portano il nome di gallito o ceibo. Accanto alle rare fattorie sorgono piccole piantagioni di banani, mais, yuca e grossi alberi di mango.
La discesa del bus sembra non finisca mai, incuneandosi tra stretti tornanti e vegetazione sempre piu´arida. Il sudore corporeo comincia ad esprimersi con intensita'. Dopo essersi riaddormentato, il ragazzo accanto a me si sveglia e mi chiede se siamo arrivati ad un dato paese. Gli rispondo che non lo so. Evidentemente il rumore del bus gli ha in precedenza impedito di scovare il mio accento straniero. L'informo che siamo a 700 metri di altitudine e nel mezzo di una valle quasi desertica. Lui annuisce assonnato. L'autobus percorre per diversi chilometri questa valle costituita da alberi bassi, cespugli, cactus e terra gialla.  Nel mezzo scorre un torrente, un alieno nel secco desolante. Poche le abitazioni.
Il sudore scompare risalendo oltre 1700 metri sopra il livello del mare. Il ragazzo dallo sguardo gentile e' gia' sceso da un pezzo.

Dopo circa sei ore di viaggio ed aver oltrepassato un passo a 3100 metri, raggiungiamo Pasto. Come dice il nome (pasto = erba, pascolo) l'umidita' e la pioggia raggiungono con generosita' la citta' rendendo i boschi e la vegetazione di un verde intenso. La Panamericana prosegue verso sud, verso Ipiales e la frontiera con l'Ecuador. 
 
Creative Commons License
Travel Viaje Viaggio Voyage by Dr. Stefano Marcora is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at travel-ontheroad.blogspot.com.