Alle 9:20 passa il 64, l’unico mezzo pubblico che porta alle Troodos mountains. Qualche centinaia di metri lungo la passeggiata costiera di Lemesos e sono alla fermata del 64, di fronte ai giardini. Dai finestrini scorrono le spiagge fecondate dal mare Mediterraneo, la promenade, Old Hospital, e poi diritti verso nord, verso il centro dell’isola di Cipro. Sul bus qualche turista, gente del luogo e lavoratori stranieri.
L’autista ci conduce su colline di roccia bianca solcate da ulivi, da piante da frutto, da boschi. Ogni tanto passa un borgo con case basse colorate di chiaro.
Alle 11 siamo a Troodos square. Tutti scendono.
Dopo essermi orientato, in modo istintivo sono alla partenza del sentiero numero 10. Percorso troppo lungo per il mio tempo a disposizione, secondo la signora dell’ufficio turistico di Lemesos. Compongo i bastoncini da trekking e sono pronto per il giro circolare attorno al monte Olimpo, immerso in un fitto bosco di pinus brutia.
Percorro alcuni umidi avvallamenti settentrionali, accompagnato dai canti festosi degli uccelli che annunciano la primavera, con il terreno gravido di macchie di bucaneve autoctoni, giunti dopo le nevi.
Passando dal versante nord a quello est e poi meridionale, molto cambia. Il bosco di pini neri si dirada, si abbassa, quasi scompare, lasciando nel suolo arancione di pietre bianche, bassi cespugli globosi, splendide essenze di cipressi locali (j. foetidissima) e di cedro di Cipro. Tutte le piante poste a meridione conoscono le avversità estreme del clima. Soprattutto loro.
Sotto le brezze che soffiano svogliatamente da sud est, con il sole che riscalda il corpo, manca solo una cosa: il mare. Esso appare ben presto, oltre le colline verdi di Cipro, portando con il vento favorevole aromi alieni che si mischiano alle resine dei sempreverdi locali.
Continuo veloce il percorso circolare numero 10 nel parco nazionale dei monti Troodos senza quasi dislivello, incrociando rari escursionisti, penetrando piccole valli dove la vegetazione è più fitta. In una di queste depressioni incontro un cipresso dal tronco maestoso. Il cartello spiega che questo padre generatore ha 800 anni di vita.
Le prime macchie di neve le trovo a ovest e poi a nord. Sono sotto quasi 200 metri rispetto al monte Olimpo (1950 m) con le sue piste che da poco hanno chiuso agli sciatori.
In 2 ore e 55 minuti concludo il percorso di 14 chilometri. Ben in tempo per prendere il bus che torna in prossimità del mare Mediterraneo. Un altro mondo. I cieli sopra le Troodos mountains non verranno dimenticati.
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