martedì 29 giugno 2021

Camminando fino a Ifonche, Tenerife

«Che cosa c'è nel transito
che consuma le motivazioni ad esso estrinseche
e genera fini propri?»
Eric J. Leed

Il clima a Vilaflor de Chasna da due giorni non è piacevole. Notti serene e molto fresche, sole al mattino fino alle undici, poi una fitta cappa di nuvole copre tutto. Gli affabili abitanti del borgo situato a 1400 metri di altitudine ai piedi del Teide accendono stufe a legna e carbone per scaldare le case.

Speriamo oggi vada meglio. Esco presto, domato dall'intenzione di raggiungere a piedi Ifonche. Con i raggi solari che illuminano dal mare sottostante fino alle montagne più alte passo le due caratteristiche chiese di Vilaflor, incrocio la strada asfaltata, quindi imbocco il sentiero affondando nei pini canari. Nuoto senza respirare pieno di ossigeno nel centro in quella flora che ogni giorno mi cattura sempre più. L'amore cresce nel silenzio. È qualcosa che fonde fisicità con istinto, la necessità, l'immaterialità, una tensione nata dalla convivenza e dall'ardore: quale vincolo della perfezione rappresenta la Natura!

Il percorso discende lentamente mostrando scorci di una costa oceanica lontana, cime e colline arrotondate coperte dal verde. Gli alberi, i cespugli di retama e le Cistacee con i fiori bianchi e rosa affondano le radici nella terra rossa sgorgata dai vulcani. Paesaggi di altri continenti mi si affastellano nella mente.

Dopo aver passato un luogo di raccolta dell'acqua, i boschi si alternano a sporadici spazi agricoli. Siamo a inizio marzo e le coltivazioni in altitudine sono ancora in pausa anche se piante di fico e qualche vite cominciano a diffondere germogli primipari. Dove la foresta arretra i prati sono fioriti con un pullulare di insetti e richiami festosi di volatili. Due quaglie si alzano rumorosamente in volo. Oltrepasso e sprofondo in diverse vallette scavate dalle intemperie incrociando rari escursionisti canari. In una di queste gole vedo germogli di erba cipollina selvatica, l'ajillo, che al ritorno probabilmente raccoglierò.

Ifonche, 1000 m, è una delusione: qualche casa, una fermata della guagua, un posto di ristoro chiuso causa COVID. Neanche un filo di vento. Verso Arona e la costa di Los Cristianos osservo lo sviluppo di umidità che convergerà in alto. L'oceano di nuvole.

Permango qualche minuto nel nulla della non-meta per tornare presto nella pienezza dello spostamento, del cammino, nello stato di transitorietà. Undici chilometri immerso nel piacere, alimentando la passione, prima che il manto di nubi salga fino a disgiungere il mondo inferiore da quello superno dei vulcani di Tenerife.  
 
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venerdì 18 giugno 2021

Le nebbie sopra Vilaflor, Tenerife


 

 
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