lunedì 31 agosto 2009

Frammenti di viaggio 10: TAT


Cambio di programma: sono tornato nella splendida isola malese di Tioman (vedi F. v. 2).
Quando questa mattina mi sveglio, per qualche istante non realizzo in quale dei tanti mondi mi trovo; poi, con felicita', mi son detto: "Sei a Tioman!", facendo cosi' tramontare l'alito oscuro che mi avvolgeva. Aperta la porta del microbungalow vedo che il cielo e' parzialmente nuvoloso, "ok, allora oggi vado al TAT". Colazione, una carezza alla gatta bianca che staziona vicino al mio alloggio e via di gambe.
Dopo una quindicina di minuti di saliscendi, percorrendo la strada che costeggia la riva, passo il resort 'super accessoriato' e poi entro nel bosco. Il percorso diventa sterrato, salendo per poi declinare in una insenatura. Sono solo, o meglio, sono in grande compagnia: la collina sale rapidamente mostrando spaccati di foresta e poi ancora boschi nelle montagne successive. Diverse tonalita' di verde si accumulano negli occhi; da quello intenso della foresta, al verde chiaro delle felci e dei rampicanti. Alberi dal tronco lunghissimo e chiaro che vanno in cielo, alberi a forma d'ombrello come funghi globosi nel Paese incantato, alberi che si abbracciano tra loro. E ancora liane, rampicanti e palme che decorano la vegetazione in un tutto altamente armonico. La luce solare trasversale del mattino, congiuntamente alla brezza proveniente da sud, sembra animare queste porzioni di vita. Una foresta libera dal tocco umano. Libera, punto.
Rimango diversi minuti ad ammirare le montagne di Tioman, poi giro il capo dall'altro lato. Ecco la sabbia, pini e alberi a foglia larga forgianti rami perpendicolari al terreno. C'e' anche una cosa limpidissima e tanto da volare in essa. Ancora pochi passi e oltrepasso un macigno che vede verniciato: "TAT - Turtle sanctuary". Arrivato.
Accanto alla spiaggia, al riparo tra gli alberi, e' posizionato un recinto dove diverse microtartarughe vengono allevate per poi essere liberate. Avvolto in un'amaca verde una persona dorme; per il resto e' tutto deserto. Vicino alla costa si erge una minuscola isola rocciosa ricolma di vegetazione. Proprio tra la costa e questo microatollo si trovano delle barriere corallifere bellissime con mare poco profondo, acqua limpida e assenza di corrente. Mentre ammiro i pesci e praterie di coralli delle più disparate forme, sopraggiunge un temporale; mi avvicino alle rotonde rocce della piccola isoletta e, rimanendo nel liquido, ammiro il cambio climatico. Il cielo si fa scuro con la pioggia che cade forte. Posiziono la maschera a metà del filo dell'acqua e noto chiaramente il mescolarsi dei due fluidi; quello più fresco proveniente dal cielo con la tiepida acqua del mare. Scendo un poco e i rumori dei tuoni e delle gocce scroscianti si ammutolisce. La' sotto i pesci continuano il loro costante e vivido moto. Starei qui per sempre. Il temporale svanisce lentamente e la luce si fa più forte.
Dopo un'ora e mezza di snorkelling noto che la figura 'imbalsamata' nell'amaca verde e' un'uomo, probabilmente il guardiano del TAT.
Lungo la via del ritorno e di sorpresa, vengo salutato da un varano di circa due metri che si allontana goffamente nella sterpaglia.

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