lunedì 25 novembre 2024
La ruta de Los Volcanes da El Paso. La Palma
giovedì 21 marzo 2024
Agía Napa-Protaras: da costa a costa. Cipro
È una strana sensazione trovarsi nella zona di Agía Napa nel mese di marzo. Clima strepitoso, albe che rubano il fiato e quasi tutte le strutture ricettive chiuse. Bassa stagione. L’ideale per scoprire uno dei luoghi più intriganti dall’isola.
Questa giornata le articolazioni inferiori non mi guidano verso Cape Greco seguendo la costa disseminata da scogliere e spiagge preziose ma puntano all’entroterra. Dall’abitazione di Protarás -che ha già ricevuto l’abbondante benedizione dal sole risorto- attraverso la vicina strada principale, lascio i rifiuti nei contenitori della raccolta differenziata, percorro pochi metri e sulla destra trovo il percorso rurale in leggera ascesa. Dopo aver oltrepassato una chiesa moderna inizia la vegetazione mediterranea. Mi tuffo.
È una benedizione scorrere nella Natura dopo le moderate precipitazioni di gennaio e febbraio. Siamo all’apice della felicità: suonano al cielo gli uccellini, gioiscono di foglie nuove i cespugli e gli alberi, fioriscono i bulbi.
La cappella di Agioi Saranta l’incontro nel mezzo di una foresta di cipressi, incastrata nella collina di rocce chiare. La visito, quindi salgo sul promontorio che la sovrasta. Da quel punto incorporo la paziente flora del Mediterraneo, la costa e le increspature del suolo. La linea marina si distingue nettamente dal primo cielo. Ne approfitto per farmi un’idea del percorso non segnalato che vorrei compiere: attraversare questo minuto spigolo di mondo dalla costa nord a quella sud.
Cammino sulla strada bianca senza incontrare alcuno, passo un’altra cappella, quindi incrocio una via: prendo quella in salita.
Tento diverse opzioni di sentieri che continuamente si moltiplicano, infine trovo il luogo dove scavalcare la collina madre. Passo alcune case disabitate, vedo in lontananza uno dei molti insediamenti militari, e poi sono sulla strada che porta a Agía Napa. Ora è sufficiente scendere, senza più farsi aiutare dal telefono; l’altitudine tutto vede. Perdo dislivello con la mente sgombra liberata dal cammino. Devo accelerare, il pomeriggio è verso la decadenza. Chissà se da Agía Napa si contemplerà anche il decadimento dela stella solare?
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martedì 12 marzo 2024
Il filo spinato di Nicosia
giovedì 29 febbraio 2024
I monti Troodos a Cipro
Alle 9:20 passa il 64, l’unico mezzo pubblico che porta alle Troodos mountains. Qualche centinaia di metri lungo la passeggiata costiera di Lemesos e sono alla fermata del 64, di fronte ai giardini. Dai finestrini scorrono le spiagge fecondate dal mare Mediterraneo, la promenade, Old Hospital, e poi diritti verso nord, verso il centro dell’isola di Cipro. Sul bus qualche turista, gente del luogo e lavoratori stranieri.
L’autista ci conduce su colline di roccia bianca solcate da ulivi, da piante da frutto, da boschi. Ogni tanto passa un borgo con case basse colorate di chiaro.
Alle 11 siamo a Troodos square. Tutti scendono.
Dopo essermi orientato, in modo istintivo sono alla partenza del sentiero numero 10. Percorso troppo lungo per il mio tempo a disposizione, secondo la signora dell’ufficio turistico di Lemesos. Compongo i bastoncini da trekking e sono pronto per il giro circolare attorno al monte Olimpo, immerso in un fitto bosco di pinus brutia.
Percorro alcuni umidi avvallamenti settentrionali, accompagnato dai canti festosi degli uccelli che annunciano la primavera, con il terreno gravido di macchie di bucaneve autoctoni, giunti dopo le nevi.
Passando dal versante nord a quello est e poi meridionale, molto cambia. Il bosco di pini neri si dirada, si abbassa, quasi scompare, lasciando nel suolo arancione di pietre bianche, bassi cespugli globosi, splendide essenze di cipressi locali (j. foetidissima) e di cedro di Cipro. Tutte le piante poste a meridione conoscono le avversità estreme del clima. Soprattutto loro.
Sotto le brezze che soffiano svogliatamente da sud est, con il sole che riscalda il corpo, manca solo una cosa: il mare. Esso appare ben presto, oltre le colline verdi di Cipro, portando con il vento favorevole aromi alieni che si mischiano alle resine dei sempreverdi locali.
Continuo veloce il percorso circolare numero 10 nel parco nazionale dei monti Troodos senza quasi dislivello, incrociando rari escursionisti, penetrando piccole valli dove la vegetazione è più fitta. In una di queste depressioni incontro un cipresso dal tronco maestoso. Il cartello spiega che questo padre generatore ha 800 anni di vita.
Le prime macchie di neve le trovo a ovest e poi a nord. Sono sotto quasi 200 metri rispetto al monte Olimpo (1950 m) con le sue piste che da poco hanno chiuso agli sciatori.
In 2 ore e 55 minuti concludo il percorso di 14 chilometri. Ben in tempo per prendere il bus che torna in prossimità del mare Mediterraneo. Un altro mondo. I cieli sopra le Troodos mountains non verranno dimenticati.
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