martedì 22 novembre 2011
Alla fine del mondo: destinazione Ushuaia
venerdì 18 novembre 2011
Rotta Australe: da Buenos Aires a Río Gallegos
Dopo 24 ore di viaggio il cartello sulla strada segna 1752 chilometri; parecchio piu' avanti il crepuscolo si adagia sui pascoli bitorzoluti della Patagonia centrale. Lame di raggi di sole attraversano il panorama frustato dal vento. Río Gallegos dista ancora 870 chilometri.
Il giorno dopo, alle 8 del mattino, arrivo a Río Gallegos: 36 ore precise di viaggio non-stop; sono stanco ed eccitato. Fuori dal bus della Andesmar il fiato fuma leggermente, il vento e' forte, ma si capisce che la giornata sara' abbastanza mite.
venerdì 4 novembre 2011
La pelle (assorbe il tropico)
Esce ora dalla mia abitazione ancora rinfrescata dai sospiri della notte e dagli aliti del ventilatore, per scontrarsi con l'inevitabilita' dell'aria bollente di Santa Cruz. L'epidermide cozza con i rumori dei micros, dei clacsons, delle voci e dei lavori alle otto del mattino. La pelle incontra altre pelli che si approssimano quasi a venir a contatto, vede gli ambulanti di salteñas, yuca e empanadas, di refrescos, sentendone gli odori emessi; percepisce il brontolio continuo del viale Cañoto in avvicinamento.
Dopo aver goduto dell'ombra degli alberi, delle tettoie e dei palazzi, l'epidermide avverte la presenza dei raggi solari: come puo' essere il sole delle otto tanto terribile? Gia' il fumo nero ed il

Percorrendo la calle Mexico le labbra della pelle salutano la signora dei computer, il dito della pelle saluta il portinaio di un palazzo ed il signore delle arance. Quest'ultimo risponde con un: “Buen día don Choco”, e comincia a spremere gli agrumi. L'epidermide assorbe il tropico assorbendo il succo delle arance di Yapacaní, e con esso l'u(a)more comincia a salire. E il rumore, e le persone che quasi ti vengono addosso, ed il caldo portato dal Norte, e le auto che non fanno attraversare la strada, e tutto, sembra davvero meno aspro.
La pelle supera il viale, poi risale la Cuellar evitando rifiuti scodinzolanti al vento, ignorando le ondate di urina che traspirano dai muri, emettendo sudore e cercando l'ombra magra verso la calle España. Le orecchie della pelle incontrano anche oggi la voce conosciuta dello strillone dei giornali.
Prima di salire sul micro 57 la temperatura che si legge sull'orologio attaccato alla pelle segna 35 gradi. Nel mezzo pubblico probabilmente quel numero salira' di un grado, ma l'epidermide sa che il piu' difficile sta passando.
Così la pelle assorbe il tropico (che ama).
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lunedì 24 ottobre 2011
I colori della Bolivia che guarda alla biodiversita'
Dopo quasi un mese torniamo a Cuevas, con le Ande tutte intorno, a 1100 mt. di altitudine. Quando giungiamo con la jeep in prossimita' dell'istituto scolastico del paese ci rendiamo conto che ci aspetta un evento importante. Infatti, per il primo concorso pittorico “Prendiamoci cura della biodiversita'” promosso dal nostro progetto di cooperazione, la scuola ha fatto le cose in grande: autorita', impianto audio, esposizione dei lavori e rinfresco.
Anche questa volta salutiamo l'umida e querida Santa Cruz con il buio del vergine mattino. Dovevamo partire il giorno prima per combinare la visita con il piccolo istituto di Tres Quebradas, ma le piogge cadute su tutto il dipartimento hanno fatto franare parte della lunga pista sterrata che porta al paesino. Durante il viaggio ancora per una volta assaporo i pascoli e gli alberi di tropico ringiovaniti dalla pioggia, le ondulazioni del paesaggio, le montagne rosse del Bermejo ed i panorami quasi scozzesi delle colline sopra i 1200 metri di altitudine che portano a Samaipata.
Insieme a Liliana e Fabiola veniamo subito accolti dai quasi 200 studenti e dal direttore di Cuevas che immediatamente propone il programma della mattinata. Tra gli ingredienti ci sono l'inno nazionale con alzabandiera, discorso delle autorita', costituzione della giuria, visione degli elaborati artistici divisi per classe e premiazione dei vincitori.
Sotto e dentro le montagne d'America, e con l'aria frizzante attorno a noi che sapora di festa, partecipiamo con passione all'evento.
I disegni a contenuto ambientale sono davvero interessanti, rendendo difficile l'elezione dei vincitori. Sono elaborati che propongono una maggiore responsabilita' verso la Natura, contro gli incendi che distruggono animali e piante, l'importanza della diversita' biotica, contro l'abbandono dei rifiuti e altro ancora: disegni fatti con passione e con coscienza.
Viene quindi scelto e premiato uno studente per classe; qualche bambino si mette a piangere per la delusione di non trovarsi tra gli eletti. Anche i ragazzi piu' grandi partecipano con disciplina ed interesse.
Prima di lasciare la scuola e gli studenti consegniamo del materiale didattico cartaceo e digitale al direttore perché venga utilizzato dai professori durante le loro lezioni.