Subito prendo il Siete culebras, Sette serpenti, un vicolo angusto e stretto tra mura antiche. Secondo la simbologia Inca il mondo di sotto, il mondo dei defunti, è rappresentato dal serpente.
In questa viuzza dove il sole fatica ad arrivare anche a mezzogiorno, ambulanti irregolari cominciano ora a stendere sulla pavimentazione teli sopra i quali vengono esposti oggetti artigianali. Io li guardo negli occhi, loro ricambiano lo sguardo senza esprimere emozione alcuna. Nessuno mi chiede di acquistare qualcosa. Lo sanno.
Pochi passi e arrivo alla plazoleta Nazarenas, un piccolo spiazzo contornato da edifici storici ora divenuti hotel di lusso, un museo, negozi e locali fighetti a scelta. Il centro delle piazzetta è abbellito da due piccole aree verdi ben curate. Donne in abiti tradizionali con cucciolo di lama o


"Nuestro Planeta" dice la ragazza colombiana nata in Virginia.
Poco più di un isolato mi toglie dalla plaza de Armas che si prepara alla grande festa dell'Inti Raymi.
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