venerdì 19 gennaio 2018

Cerro de la Bufa

Dietro la cattedrale cominciano le indicazioni per il cerro de la Bufa. Ci sono cartelli e frecce disegnate sui muri angolari. Le gambe portano verso l'alto, penetrando ancora una volta l'ignoto.

Da qualsiasi punto di Zacatecas si vede la collina della Bufa, un'aspra rugosità del terreno disseminata da sempreverdi, cespugli e da macigni marron chiaro. Salgo piano costeggiando case spagnoleggianti dal color pastello, auto in sosta, vie anguste pavimentate da mattonelle di pietra. Qualche cane libero dall'uomo vaga indisturbato sotto il groviglio di fili elettrici che compongono una ragnatela instabile appena sopra la testa. Signore con qualche chilo di troppo conversano pacatamente davanti alle case. Il centro storico non è lontano ma ho l'impressione di trovarmi in un altro rione, più popolare, dove la gente si conosce bene. Saluto qualche raro passante.

Dopo una via in forte pendenza ed una strada di collegamento, arrivo al cammino che porta al cerro. Un percorso largo con panchine e lampioni. Lascio le abitazioni in basso e comincia la panoramica su Zacatecas. Voglio aspettare per ammirare bene la città. Uomini e donne praticano sport prima di recarsi al lavoro.

Appena sotto la cresta rocciosa, in uno spazio relativamente pianeggiante, sorgono il museo, un raccolto santuario e l'osservatorio. Mi dirigo verso il punto panoramico ombreggiato dal portico esterno al luogo di culto. Da poco meno di 2600 m domino Zacatecas, la Civilazadora del norte. Cento metri di dislivello consentono di ammirare il centro abitato, le colline circostanti che si perdono nella foschia lontana dell'altopiano brullo. La città dell'argento che ha arricchito i conquistatori spagnoli è sotto, nella sua conca, feconda di palazzi e chiese dai tetti vermiglio, da piccole piazze alberate, dalle arcate dei mercati, dal brusio incessante dell'urbe. La massiccia cattedrale con la cupola ed i campanili finemente decorati.

La cima è composta da una gobba attraversata da rocce lamellari che fanno sembrare la sua cresta ad un immenso bruco. Mi incammino in assoluta solitudine verso un sentiero che porta verso quelle rocce mascherate da cespugli e cactus in miniatura.







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