venerdì 11 agosto 2017

Camminando verso la chiesa indigena di San Ignacio


L'autobus mi lascia ai bordi del territorio indigeno. Passo indisturbato il posto di controllo. E' presto. Costeggio il lago Arareko, addentrandomi nel distretto autonomo degli indiani Tarahumara.
La giornata inizia nel migliore dei modi: il lago contornato da grandi boschi di conifere, i sentieri d'erba e aghi di pino, scoiattoli che si rincorrono attraverso acrobazie. Nessuno in giro.
Sono a pochi chilometri da Creel, Chihuahua. L'obiettivo di oggi è raggiungere la chiesa indigena di San Ignacio, il santo preferito.

Dopo aver passato un'area attrezzata per i visitatori, incontro un uomo che mi conferma l'esistenza di una scorciatoia per raggiungere San Ignacio.
Ad un certo punto il bosco di pini e querce si apre, lasciando spazio ad alcune fattorie attorniate da prati che attendono pioggia. La strada sterrata mi porta verso uno di questi casolari. Domando dove passa il sentiero a delle signore intente ad accudire gli animali. Una non capisce, l'altra mi indica una direzione vaga oltre la fattoria. Cani da guardia corrono verso di me ma vengono richiamati dalla donna.
Risalgo un dolce crinale boscoso composto da rocce calcaree e, oltre una nascosta zona di abbandono dei rifiuti, domino l'avvallamento successivo.
Il panorama montano è rappresentato da animali al pascolo, colline, foreste, qualche fattoria. Illuminate dal sole in lontananza si delineano bastioni di rocce modellate dal tempo. La stessa pietra morbida che forma i Copper canyon o Barrancas del Cobre.

La valle successiva è quella che racchiude la piccola comunita' indigena di S. Ignacio. Alcune case, una scuola, cimitero, un campo sportivo coperto. Ma è la chiesa la vera perla. Nelle squadrate pietre chiare che costituiscono la struttura, le arcate semplici, nella sua frugalita' inalo tutta l'essenza del nord del Messico rurale.
Incorniciata dalla limpidita' del cielo d'America, vedo immagini di un territorio scarno che ci hanno fatto conoscere le pellicole, ma anche le storie del declino indigeno, la religione, il sincretismo.
Entro nel luogo di culto che presenta diverse scritte in lingua indiana. Un Gesù dai tratti autoctoni.

Fuori il sole arde. La strada per tornare a Creel è tutta da definire.

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