lunedì 4 novembre 2013

Le colline di cioccolato

No, non sono in un viaggio astrale con sonorita' mischiate ad arte da Teebs, e neppure sto compiendo trip mentali dove attorno a me volano (fiori di) loto. Anche se in questa piccola avventura l'intervento di una sostanza che altera la coscienza c'è stato, le colline di cioccolato esistono veramente e tra poco scrivero' su di esse.
Il bus che ho preso a Carmen, cittadina nel centro dell’isola di Bohol, mi lascia all'entrata della strada conducente alle Chocolate Hills; qui evito, come se non esistessero, le proposte indecenti dei mototaxisti proseguendo diritto la strada boscosa. Non so bene a quale modesta altitudine ci troviamo, comunque una brezza benefica accompagna il mio camminare solitario.CH1
Avanti mi attende la biglietteria di questo monumento naturale nazionale, pago i 50 piso (pesos) dell'entrata e sono nel cuore delle protuberanze di cioccolato. Invece di guadagnare la collina sulla quale si dirigono tutti i visitatori, decido di prendere una stradina sterrata che passa in mezzo e sotto queste piramidi naturali, una via che porta verso boschi e sporadiche abitazioni.
Dopo aver condiviso del suo fresco respiro, la fitta selva si apre repentinamente davanti CH2alla prima collina: un cono perfetto di roccia calcarea coperto da basse piante erbacee di colore marrone si presenta alle mie iridi. La base di questo cumulo antico di detriti marini pullula di vegetazione; sopra, invece, domina il silenzio del vento che si insinua nell'erba uniforme. Piu' tardi un filippino di nome Fran mi avrebbe detto che l'assenza di conformazioni arboree sulle Chocolate Hills è determinata da Dio, ma Fran era davvero in stato di alterazione mentale. Un poco.
Proseguendo il cammino, sulla sinistra rispetto alla collina vedo campi coltivati a mais e pascoli punteggiati da palme da cocco e piante di agrumi. Passato il primo promontorio la visuale si amplia, permettendo di ammirare altre due perfette colline quasi attaccate tra loro; sarebbe eccitante percorrere lo stretto passaggio che le separa, peccato che la foresta impedisca di farlo. La luce ormai obliqua delle quattro del pomeriggio mi fa assaporare meglio ilCH3 panorama arricchito dalla presenza di un solitario bufalo e da una moltitudine di libellule che galleggiano sui cespugli e nei prati.

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