venerdì 3 maggio 2013

La partenza e la ragazza dai capelli chiari

Pochi minuti e il volo partiva. Ewan attendeva l'imbarco in disparte, sperduto nella steppa lasciata dal distacco. Il giovane si trovava nell'interminabile momento dove i fiori del passato erano molto piu' colorati e profumati di quelli che avrebbe trovato ai bordi del suo cammino.

Due, due erano stati i mesi di umori mutevoli che avevano seguito la decisione di passare da una vita costruita su un lavoro discreto, amici, pub e dancefloor di quelli giusti, all'incognita di un lungo viaggio extraeuropeo. Come il passaggio fulmineo di libellule sugli stagni delle sue estati, nella mente giungevano fugaci porzioni di quei mesi fatti di preparativi e ripensamenti, ma anche voglia di liberarsi, di cambiare volto attraverso la rottura dei rapporti che determinano la personalita'. Al contempo Ewan si sentiva superiore per aver espiato sulla pelle una ad una le difficolta' della scelta di cambiamento.

Mentre vagava attraverso queste nebulose in movimento gli si sedette quasi di fronte una ragazza dai capelli biondi, vestita non in modo sgargiante come molti turisti. Dopo un veloce sguardo la giovane gli chiese dove andava. Ewan le disse la sua destinazione, lei annuì, quindi sposto' gli occhi nocciola sulle vetrate che davano fuori.
"Io sono Tina, viaggi solo?", disse dopo qualche minuto.
"Ewan. Sì, sono solo. E' il mio primo viaggio lungo".
"Anche il mio".
Tina andava qualche mese in giro per l'America con una laurea fresca in tasca. Le loro mete erano diverse. Erano simili invece le loro identita' provvisorie, mobili, in via di ricostruzione. Ewan aveva appena conosciuto Tina ma sapeva che ella provava le sue stesse emozioni; si specchiava nei suoi occhi limpidi e vedeva, in una visione colcaleidoscopica ricca di colori, i segni iniziali del loro mutamento, il sangue ramingo che non conosce casa, e molte, troppe, gocce di sudore sulla strada.
Continuarono a parlare per qualche minuto, ognuno carico di aspettative e di speranze nascoste, distogliendo momentaneamente la sensazione primigenia di solitudine in cui erano immersi.
Con il sottofondo mentale della House armonica di DJ Koze, in un ambito quasi portato alla teatralita' dalle vicende forti della vita, non senza un alito di rammarico sulle labbra si salutarono brevemente in modo quasi imbarazzato, perché il volo di Ewan era all'ultima chiamata.
Così Ewan lasciò l'Europa.
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