martedì 22 gennaio 2013

Prima di partire: la celebrazione del distacco

Ewan uscì dal locale della festa con il volto confuso e lo sguardo pieno. Non si era visto allo specchio ma sapeva di portare addosso quell'espressione facciale. In quegli ultimi giorni prima della partenza la pelle, il corpo e la mente di Ewan provavano, per la prima volta da sempre, l'estraniazione di sentirsi alieno incompleto nel mondo, la percezione di trovarsi sul dirupo oscuro della definitivita' che lo avrebbe cambiato.
La gentilezza a tratti negli occhi del giovane non erano causati dal sidro o dalla birra ingerita, bensì dal tepore irradiato, dal riverbero di altri occhi che erano venuti a festeggiare la sua dipartita. Iridi di amici, di parenti, dei suoi famigliari, iridi che conosceva bene e che ora, attraverso l'evento della partenza, non era piu' sicuro di conoscere in profondita', quasi che un filtro sfocato si fosse frapposto tra loro e lui. Ma anche il locale di campagna dove si svolgeva la festa, gli alberi con le grosse gemme chiare, il panorama ondulato forgiato dal vento facevano sempre meno parte di Ewan; "Forse non lo sono mai appartenuti", disse con un sospiro di voce.
pCircondato dalla primavera, Ewan sedette su una staccionata di legno, solo, respirando forte, ad ascoltare suoni della natura mischiati alle note basse di un ritmo downtempo del locale. Sentiva che questa sua appartenenza incerta si congiungeva con uno stato di superiorita' proveniente da lontano, un primato purificatorio raggiunto attraverso difficolta' e determinazione. Una sublimazione non del tutto conscia. Le persone amate che ora stavano celebrando il rito dell'addio e che accettavano finalmente la sua scelta, sarebbero rimaste ferme, caduche, mentre Ewan sarebbe volato via, scomparso oltre oceani e mari e colline e foreste, invincibile e dominatore del tempo.
Dalla porta del locale sbucarono tre allegri ragazzi che sicuramente lo avrebbero riportato nell'alveo della festa a lui dedicata.  Prima che i giovani lo raggiungessero si disse in modo risolutivo, come per sigillare il contratto stipulato con sé stesso: "Due…, due giorni e lascio tutto alle spalle". 

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