lunedì 10 ottobre 2011

Insieme agli studenti nei boschi tropicali di Avaroa

La partenza avviene da una Santa Cruz ancora immersa nel buio. Liliana passa a prendermi con la jeep grigia del CEPAC presso il quartiere Panamericano. Inforchiamo il viale Centenario e passiamo da Radio Alternativa dove ci aspetta Fabiola. Nonostante il mattino presto percepiamo che ci attende un'altra giornata torrida.
Con scarso traffico usciamo dalla metropoli fino ad assaporare gli immensi pascoli bagnati da un sole infuocato che attorniano la citta' della Croce potenziata.
Una strana coincidenza attende il nostro viaggio verso Avaroa: 150 chilometri di asfalto e 17 di pista sterrata; gli stessi precisi numeri per arrivare a Tres Quebradas, la  scuola che visitammo in settembre. In cambio adesso non dobbiamo arrampicarci tra le pendici delle Ande ma dirigerci verso nord e poi ad ovest, costeggiando il lato sud del parco Amboró.
Proseguendo per la strada che porta a Cochabamba passiamo circYapacaní e dopo 27 chilometri arriviamo a San German; in quest'area un'operazione della polizia due mesi or sono ha sequestrato piu' di una tonnellata di cocaina.
E' proprio da S. German che entriamo nella zona di boschi e pascoli tropicali per dirigerci a Moile-Avaroa. Pochi chilometri dopo aver imboccato la strada sterrata veniamo fermati da una fune metallica che blocca la strada. Con uno scarno spagnolo il signore del controllo, immigrato dall'altopiano, ci chiede soldi per poter transitare. In realta' questo casello illegale                          –dicono realizzato dai narcotrafficanti- ha lo scopo di monitorare le entrate dall'unica strada di accesso alla zona del Moile. Proseguiamo abbastanza velocemente lungo la pista polverosa ben livellata, incontrando qualche jeep ed un paio di scassati camions. All'avvicinarsi delle montagne del parco Amboró il panorama diviene maggiormente ondulato mettendo in mostra alberi, smilzi torrenti e qualche casa.
La scuola di Avaroa è posta su una collina dalla quale si colgono ulteriori visioni di tropico.  I ragazzini che ci attendono in questa lontana comunita' sono 26. Due gli insegnanti. Zero corrente elettrica.
Il mio gruppo inizia con una presentazione da parte dei singoli studenti ed una breve introduzione al nostro programma didis educazione ambientale. Scorrono accompagnate da disegni, domande e idee le tre ore insieme a questi ragazzini seri. Tra loro mi colpisce Moira, una bambina minuta con la coda di capelli color pece ed una intelligenza particolare. Prima di uscire dalla scuola le dico: “Cerca di studiare perché sei molto brava”. Lei mi guarda, poi si incammina lungo la strada bollente  in direzione di casa.

2 commenti:

  1. Bel post Stefano, ho provato a leggerlo con la musica ed e' ancora meglio :-). Dato che il tuo sito mi piace molto l'ho aggiunto nella mia nuova pagina link dove ho pochi blog italiani, solo quelli che vale la pena di seguire. Ciao e buon viaggio!

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  2. Grazie mille Chris. Saluti da una torrida Santa Cruz. Stefano

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