domenica 8 settembre 2019

Chengdu Giant Panda Research Center

Idea geniale: anticipiamo la visita al Centro dei panda il venerdì perché il fine settimana sarà una bolgia.
Attraverso Tianfu square con i suoi grattacieli che riflettono il mondo che gira rapidamente, i palazzi, il museo e il monumento di Mao sorvegliato continuamente da diverse brigate di fiori. Una piazza a questa ora giovane della mattina formicolante di studenti e lavoratori. Anche se camminerò un poco fino alla fermata della metro di Chunxi road il tempo è dalla mia parte. Attraverso una Daye road infestata da migliaia di moto elettriche, bici free floating, taxi e mezzi a motore di ogni tipo per prendere la Dongda. Da questa via alberata da centinaia di piante di Ginkgo mi immetto nella principale arteria pedonale dello shopping della città: Chunxi road. I negozi e i centri commerciali sono ancora chiusi, quindi riesco a muovermi veloce. Chiedo ad un presidio della polizia dove si trova la fermata della metro e un agente mi indica con il braccio la direzione.

Sotto, nella metro 3 di Chunxi, tutto è più facile grazie al bilinguismo: biglietto, passo i controlli a raggi X della sicurezza ed in poche fermate sono in Panda avenue. Dalla folla rumorosa che scende dal convoglio e da quello che vedrò poi mi rendo conto che l'idea geniale non è molto geniale. Non esiste un giorno ideale per evitare il turismo di massa cinese durante le vacanze.

Il Centro di ricerca e allevamento dei panda è una struttura molto conosciuta situata appena fuori la città in una grande area verde completamente organizzata. Diversi sono i percorsi  per raggiungere i vari siti dove vivono gli orsi. Prendo l'itinerario meno battuto, tanto è inutile. Cammino. Bambini mi salutano timidamente, adulti sorridono.

I primi panda giganti riesco a scorgerli all'interno di spaziosi recinti alberati. Gli animali sono al riparo dal sole e si muovono poco causa il caldo. Scatto qualche foto.

Uno dei posti più visitato del Centro è una struttura dove all'interno ci sono innumerevoli vetrate dalle quali possiamo ammirare dei giovani panda che si arrampicano boriosamente su tavole di legno e giocano tra loro.

Il luogo che gradisco maggiormente è un bosco vigilato dove vivono alcuni esemplari di panda rosso: in alto tra i rami, all'ombra, riesco a individuare uno di questi bellissimi animali. Riposa abbandonato tra un incrocio di rami esili come un trapezista esperto, con il muso bianco, nero attorno gli occhi e color marrone sul capo, le zampe e la coda penzolante foderate di pelo fitto. Lame di luce che filtra tra le foglie illuminano il dorso rosso. L'animaletto sognerà ancora di planare tra colline e le montagne dell'Himalaya?


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giovedì 29 agosto 2019

Hot Pot da Chengdu


lunedì 12 agosto 2019

L'arrivo a Chengdu

Il volo da KL giunge quando ormai il sole ha abbandonato queste terre. L'aereo pieno di turisti e commercianti rumorosi ha affrontato le propaggini di un monsone attivo che si spinge verso nord. Sul velivolo ho visto solo una occidentale.
Sono avvolto da uno spaesamento controllato. Troppo movimento veloce, troppo transito, troppi cambi in poche decine di ore.
Giunti all'immigrazione i chiassosi cinesi diventano improvvisamente quieti. Il funzionario esamina il mio passaporto, il visto, mi guarda, scatta una fotografia e poi mi riconsegna il documento. Sono in Cina continentale per la prima volta.

La mattina successiva esco dalla struttura dopo aver passato la notte in aeroporto. Gli occhi stanchi ancora conservano le immagini delle folle oceaniche che si prestavano a prendere un volo, telecamere ovunque e la difficoltà di farmi capire. Tranquillo, è solo un piccolo assaggio di quello che ti aspetterà, don Esteban.
Infatti. Infatti per chiedere quando arriva il bus numero 2 diretto a Tianfu square devo per forza usare il traduttore del telefono. 

Col viaggiare l'autobus lentamente si popola di gente silenziosa ed educata. Fuori scorrono catene e catene di scialbi palazzi residenziali, capannoni, insegne dal significato sconosciuto, strade e superstrade, svincoli imponenti ed il rumore dei clacson onnipresente.

Capisco che ci avviciniamo al centro di Chengdu quando imbocchiamo la Renmin south: grattacieli dalle forme sempre più ricercate, hotel immensi, alberi, pulizia e decoro urbano, gente a piedi diretta al lavoro, traffico e negozi indicanti prestigiose firme internazionali. Moto elettriche e bici pubbliche lasciate ovunque.
Non so se sono mai stato in una città che supera i 14 milioni di abitanti, ma già questa metropoli mi piace; l'autista mi avvisa che tra poco sarò nel suo cuore, Tianfu square.

Scendo, mi oriento un poco con la mappa mentre gente ben vestita passa velocemente davanti a me ed al mio zaino che ha visto e ancora tanto dovrà vedere. La Dongchenggen è ad un isolato e mezzo da qui. Passo davanti al monumento di Mao contornato de migliaia di fiori estremamente curati, infine termino l'attraversamento della piazza, la più grande del sudovest della Cina.
Mentre l'aria fresca della mattina all'apparenza non troppo inquinata scivola nei polmoni mi avvio alla ricerca dell'alloggio. Vorrei riposare un poco.



giovedì 11 luglio 2019

Chengdu


 
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