martedì 22 gennaio 2013

Prima di partire: la celebrazione del distacco

Ewan uscì dal locale della festa con il volto confuso e lo sguardo pieno. Non si era visto allo specchio ma sapeva di portare addosso quell'espressione facciale. In quegli ultimi giorni prima della partenza la pelle, il corpo e la mente di Ewan provavano, per la prima volta da sempre, l'estraniazione di sentirsi alieno incompleto nel mondo, la percezione di trovarsi sul dirupo oscuro della definitivita' che lo avrebbe cambiato.
La gentilezza a tratti negli occhi del giovane non erano causati dal sidro o dalla birra ingerita, bensì dal tepore irradiato, dal riverbero di altri occhi che erano venuti a festeggiare la sua dipartita. Iridi di amici, di parenti, dei suoi famigliari, iridi che conosceva bene e che ora, attraverso l'evento della partenza, non era piu' sicuro di conoscere in profondita', quasi che un filtro sfocato si fosse frapposto tra loro e lui. Ma anche il locale di campagna dove si svolgeva la festa, gli alberi con le grosse gemme chiare, il panorama ondulato forgiato dal vento facevano sempre meno parte di Ewan; "Forse non lo sono mai appartenuti", disse con un sospiro di voce.
pCircondato dalla primavera, Ewan sedette su una staccionata di legno, solo, respirando forte, ad ascoltare suoni della natura mischiati alle note basse di un ritmo downtempo del locale. Sentiva che questa sua appartenenza incerta si congiungeva con uno stato di superiorita' proveniente da lontano, un primato purificatorio raggiunto attraverso difficolta' e determinazione. Una sublimazione non del tutto conscia. Le persone amate che ora stavano celebrando il rito dell'addio e che accettavano finalmente la sua scelta, sarebbero rimaste ferme, caduche, mentre Ewan sarebbe volato via, scomparso oltre oceani e mari e colline e foreste, invincibile e dominatore del tempo.
Dalla porta del locale sbucarono tre allegri ragazzi che sicuramente lo avrebbero riportato nell'alveo della festa a lui dedicata.  Prima che i giovani lo raggiungessero si disse in modo risolutivo, come per sigillare il contratto stipulato con sé stesso: "Due…, due giorni e lascio tutto alle spalle". 

sabato 29 dicembre 2012

I dischi favoriti del 2012

Flying Lotus (USA) – Until the Quiet Comes – Warp Records, 2012

FL 

Hanne Hukkelberg (N) – Featherbrain – Propeller Recordings, 2012

HH

Lapalux (UK) – Some Other Time (EP); When You’re Gone (EP) – Brainfeeder Records, 2012

lap2  Lap 

Efterklang (DK) – Piramida – 4AD Records, 2012

Efterk

lunedì 24 dicembre 2012

Prima di partire: le appartenenze si confondono

La partenza è sempre una rottura,
una fine ed un inizio,
che evoca un Passato e proietta un Futuro
.
E. Leed

Ewan quasi per caso incontro' il Cazangero. Stava iniziando ad imparare il castellano ed a approfondire la conoscenza riguardo i paesi che avrebbe visitato, quando incappo' in quel brano musicale. Era sul punto di abbandonare le sonorita' caribeñas ricolme di colore e di superficialita', invece qualcosa lo trattenne. Il Cazangero aveva un ritmo incredibilmente diverso dai suoi soliti ascolti ma anche da quel poco di salsero che aveva ascoltato; non riusciva a spiegarselo, ma quella serie intrecciata di fonemi dai toni stordenti e meticci lo catturavano. Ascolto' e ascolto' Willie e Rubén, nomi alieni che da periodi in cui non era ancora nato entravano nel suo domani di viaggiatore in terre lontane.
Era l'imminente partenza che gli causava questo interesse, questa rinnovata apertura verso orizzonti estranianti? Gia', la partenza per il suo lungo viaggio si avvicinavar terribilmente, al punto che a volte era pervaso dall'ansia di non riuscire a fare tutto, freneticamente in ritardo all'appuntamento con la sua scelta di cambiamento; contemporaneamente in quei momenti confusi gli sforzi si indirizzavano nel tentativo di tornare in pace con i suoi cari e in qualche maniera recingere il vuoto che avrebbe lasciato.
In quella instabile condizione di mezzo temporale ed emotiva il giovane ricevette una telefonata. Era il suo amico Stu. Gli comunicava la data della festa di addio. Lo sapeva che avrebbero organizzato quella che gli ispanici chiamano despedida, il rito dell'addio, la celebrazione agrodolce della dipartita. Cosi' da sempre vanno le cose.
Fuori casa rispose al saluto del bambino dai capelli a spazzola, osservo' per qualche istante due gabbiani che si contendevano il comignolo della casa del vicino e, piu' in la', incrocio' le smussate colline della sua terra. Indosso' le cuffie audio e si diresse verso casa di Stu. Le dita scorrevano sul lettore musicale alla ricerca di quel brano dal quale aveva tradotto il testo.
Ewan, prosciolto dai legami, camminava insieme alla sua anima errante al ritmo dell'America Latina con il respiro del vento marino sulla pelle e il volo delle rondini dentro il sangue che accoglieva il Cazangero senza liberta', perché in quella straordinaria canzone il protagonista si trovava in carcere.  Invece Ewan, di liberta’…

mercoledì 28 novembre 2012

Prima di partire: i legami si sfilacciano

Ewan aveva sempre avuto un ottimo rapporto con il sonno. Negli ultimi giorni invece, prima dell'alba, navigava in modo progressivo verso la veglia. Come soldatini dalle figure sfumate, come luci dai colori spuri, i pensieri si affacciavano nella mente di Ewan. Dapprima riusciva a scacciarli perché voleva concedere spazio al sonno; quando riusciva ad azzerare una prospettiva, l'inquietudine successiva prendeva il suo posto con maggiore rilevanza. E allora pensava. Pensava alle cose ed alla partenza del suo lungo viaggio.
Dapprima erano stati i genitori, poi i parenti e qualche amico. Dubbi, consigli, approvazioni venivano trasmessi al giovane con pacata logicita', altre volte con toni e sentimenti che si umidivano di dolore. Gli stati d’animo di Ewan si spostavano dalla confusione all'eccitazione, quasi ugualmente alla variabilita' meteorologica del suo paese.
La notte precedente, al ritorno dal pub, calpestando l'acciottolato della strada, un'antica e semplice verità lo fece rabbrividire: era scandalosamente nsolo. Nonostante la rete di amicizie, la famiglia, la sua scelta e probabilmente il suo futuro avrebbero riverberato di consapevole solitudine. Sarebbe stato lontano, assente, una persona dall'esistenza fluida e mobile. Questa la prospettiva. 
Aveva appena lasciato gli amici che si erano raccolti nel rumoroso locale come ogni mercoledì sera, eppure un velo di distanza, un'aura che sapora di amaro distacco, si frapponevano fra Ewan ed suoi compagni di vita.
Mentre Ewan fissava ostinatamente la strada, chino su quello che avrebbe lasciato, sulla fallibilita' della sua decisione… se le sue iridi chiare si fossero spostate in direzione delle nuvole volteggianti nel cielo, probabilmente queste ultime gli avrebbero suggerito che qualcos'altro stava perdendo di consistenza, si stava sfilacciando per poi rompersi. Erano i legami che fino ad ora avevano definito la sua persona, il suo esserci in quanto tale. Ma si sa', solo le nuvole conoscono bene come funziona il mondo.
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