giovedì 11 novembre 2021

Sul picco di Tamadaba. Gran Canaria

Sono dentro al bosco. Posso sentire il vento da nord che scivola lentamente tra gli aghi morbidi dei pini canari, facendo girare aria impregnata di resina. In basso tanta vegetazione inaridita, qui immerso nei sempreverdi delle Canarie.

Il cammino verso il parco naturale di Tamadaba inizia dal basso, appena fuori il paese di Agaete, con il sole forte che irraggia senza pietà le piante in attesa trepidante di qualche goccia autunnale dopo tanti mesi di secco.

L’avvallamento dove mi sto arrampicando si trova al riparo dai venti, provocando presto una forte sudorazione per lo sforzo impiegato, sudore che scompare quando raggiungo un lungo crinale. Appena a 300 metri di altitudine gli Alisei, convogliando tortuose rotazioni in questa precisa zona, riescono a esprimere una potenza imprevista. Cammino curvo, con i bastoncini da trekking che assecondano la direzione del soffio appena cessano di essere conficcati nella granella vulcanica. La tabaiba e gli altri cespugli hanno le branche piegate e basse per non offendere l’imperversare delle correnti.

In una ora sono al bivio della montagna Berbique, dopo aver attraversato un disteso traverso fiancheggiando il monte che si innalza. A questo punto posso scendere fino al villaggio di San Pedro o guardare verso l’alto, verso la foresta di aghifoglie. Scelta scontata.

Il sentiero che porta a Tamadaba sale senza esitazione per 400 metri di dislivello, al riparo dal vento, permettendo sempre una maggiore vista della valle di Agaete e del nord dell’isola. Incontro, supero, scambio affaticate parole con altri escursionisti, tutti stranieri.

In una ora e mezza sono a poco più di 1000 metri, tra gli alberi del parco naturale. Basta scendere il crinale aguzzo di qualche metro per incontrare il dirupo e, con esso, il panorama. Sotto si vede il porto di Las Nieves, e appena più a sud una serie interminabile di paurose scogliere che sovrastano l’oceano Atlantico. Piccoli, isolati, rapaci monitorano con pazienza la flora semidesertica sottostante. Da qui si dovrebbe vedere la non lontana Tenerife con la sua Cima, ma spesso le nuvole nascondono queste isole celate dalle nuvole.

Ben presto il cammino continua su un sentiero soffice di terra e aghi di pino, inoltrandosi nella foresta fino a una area attrezzata dove si trova il cruce per la cima.

Solo dalla sommità dello spoglio pico della Bandera, 1440 m, tutto diviene chiaro: pensa, riesco a vedere fino alla bella città di Las Palmas, passando per Arucas e le montagne del nord, dove spicca il monolite roccioso del Roque Nublo!

L’orologio mi dice che devo fare ritorno. Molta la strada e i chilometri ancora da percorrere.

 

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sabato 30 ottobre 2021

Las Palmas de Gran Canaria


 

mercoledì 27 ottobre 2021

I paesaggi della Isleta. Gran Canaria

I venti Alisei soffiano lievi sulla città di Las Palmas. Pochi metri dalla mia  abitazione e gli occhi comprendono tutta la spiaggia di las Canteras. Nonostante la fine di ottobre l’atmosfera di questo maturo mattino è decisamente estiva: gente che inizia la sua colazione nei bar sul litorale davanti a persone che prendono il sole o praticano sport sulla spiaggia di sabbia gialla.

Finita las Canteras, il lungomare si allontana dall’oceano alzandosi su scogliere di roccia nera di vulcano, offrendo un campo visivo più ampio su buona parte della costa nord di Gran Canaria. Dietro il passaggio pedonale sorgono case basse verniciate di bianco, case di canari: siamo nella zona urbana della Isleta.

Invece di scendere nella spiaggia del Confital come fanno tutti, prendo l’ultima via possibile a destra, e poi risalgo una parte della strada che porta a las Coloradas fino a quando un sentiero comincia a serpeggiare selvaggio tra ghiaia e rocce marroni. In pochi minuti i piedi sono passati dal calpestare asfalto e urbanizzazione, all’ambiente desertico del paesaggio protetto della Isleta. Il percorso conduce alla cima di una collina.

Il basso promontorio dominato da una croce bianca offre un panorama quasi completo su questa porzione dell’isola. A sud brontola la città con il traffico, i palazzi e il porto, speculare alla turistica spiaggia las Canteras. Più in lontananza nuvole mobili si accalcano contro la barriera montuosa fino quasi al picco di Gáldar. A ovest e a nord oceano, onde e Tenerife nascosta nella massa di umidità di questo arcipelago nascosto. Il sole è forte.

Scendo verso la costa passando largo per il villaggio di las Coloradas,  calpestando la terra ingenerosa di acqua che offre bassi cespugli di tolda, di espino e uva del mar. L’odore di spray marino e i bodyboarders che giocano con il moto ondoso portano infine alla playa del Confital.

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sabato 18 settembre 2021

Retama canaria

 


 
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