martedì 25 settembre 2018

Visioni da Wilcacocha, 3600 m


venerdì 14 settembre 2018

Mirando al Sur - Guardando a sud

Fuori scorre un mondo oscuro, abbagliato da luci di villaggi isolati, profili di montagne, stelle luminose. Il comodo autobus Cruz del Sur mi sta riportando a Lima. Prima di partire per il viaggio notturno, un impiegato dell'impresa ha fatto l'alcol test all'autista. Se tutto va bene domani pomeriggio sarò in una delle città più belle dell'America Latina.

L'udito assorbe con piacere le note dei Cinematic Orchestra, mentre gli occhi si insinuano in alto, nel viaggio siderale mirato dall'emisfero Australe, in attesa che l'improbabile sonno porti via tutta questa grazia terrena. La potenza del transito, del movimento verso posti nuovi, quasi impedisce il riposo.  
Ora con gli occhi chiusi e le cuffie nel canale uditivo appena sento il rombo del motore, i cambi di marcia, i freni, e immagino la strada deserta, prima in salita, poi in discesa, che il mezzo affronta. Quale steppa arida, quale vegetazione misteriosa i fari della Cruz del Sur illuminano proprio questo momento? Quanti animali selvatici guardano attoniti il pericoloso autobus? Il veicolo vaga per terre alte nella sua danza invisibile che culla i passeggeri. Passeggeri che dolorosamente emigrano, tornano a casa, passeggeri alla ricerca dell'imprendibile. I sensi ed il cuore ottenebrati dalla stanchezza sono sempre orientati a sud. Tango. Dormi don choco Esteban, le ore di viaggio per raggiungere la maestosa capitale del regno Inca sono tante, troppe.

Nel moto sicuro dell'autobus, il riposo senza sonno porta al giorno successivo. L'orologio segna le 4:40 quando entriamo nella stazione Norte di Lima. All'improvviso decido di scendere. Prendo lo zaino ed un nuovo interminabile giorno inizia. E' presto ed i quartieri attorno al terminal sono pericolosi, ma i taxi per l'aeroporto costano meno.

Un taxista mi offre un prezzo che non convince: passo al contrattacco interpellando almeno altri due conducenti. "Quince, no más", dico. L'ultimo accetta la cifra con un sorriso rassegnato. Nonostante l'orario indecente, il taxista risulta simpatico: mi racconta dell'aumento della piccola criminalità a Callao, ed elenca quanti peruviani hanno speso una fortuna per andare al mondiale di calcio in Russia. "Questo Paese è troppo nazionalista", aggiunge saggiamente.

Andiamo veloci, fendendo l'aria inquinata e fredda di Lima. Come il crepuscolo, il traffico deve ancora arrivare. 

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venerdì 24 agosto 2018

Puya Raimondi


venerdì 10 agosto 2018

Ghiacciaio Pastoruri, cordillera Blanca

Ultimi giorni sotto il cielo della cordillera Blanca peruviana. Il gestore dell'hostal, David, suggerisce che per visitare il ghiacciaio Pastoruri l'unica possibilità e' un tour. "Non ci sono mezzi pubblici, inoltre l'autostop può essere problematico", aggiunge David.

E quindi eccomi su un pulmino con un gruppo di latinoamericani di diverse provenienze.
Il mezzo ha risalito la valle principale immettendosi di seguito in un avvallamento secondario. La strada sterrata viola spazi verdi punteggiati da erba coriacea e secca. Nuvole basse definiscono appena le sagome arrotondate di colline.

Dopo una zona umida non possono passare inosservate delle piante alte, sparse sulle montagne. Sono puyas, flora tipica di queste aree, con foglie simili a quelle dell'agave, la cui appendice dei vegetali in questione può innalzarsi a più di dieci metri di altezza.

La strada continua a salire, permettendo la vista sporadica di montagne innevate. Un sole lontano cerca con poca convinzione di farsi strada tra le nuvole.

Nuvole basse, terre alte; respiro veloce e sospiro lungo; passi corti ma rapidi. A 5000 metri raggiungo il ghiacciaio Pastoruri. Pioggia gelata si accumula sulla giacca leggera.
Il sentiero artificiale di pietre si snoda sulla terra polverosa vulcanica.

Avvicinandomi alla massa di acqua dolce solidificata riesco finalmente a comprendere la sua possenza: il muro di ghiaccio e' largo e alto diverse decine di metri. Sorprende la sua compattezza dato che i visitatori quasi possono toccare la parete bianco-azzurra dai sassi della morena.

Oltre al lago dove confluisce il ghiacciaio in orribile ritirata, nella zona sono presenti almeno due pozze d'acqua dai colori strani, ultraterreni: in mezzo a pietre scure galleggia un liquido marrone-radioattivo, arancio-metallico. Tonalità: il grigio, il marrone dei laghetti, la neve, l'azzurro e le nubi che celano la montagna del ghiacciaio Pastoruri.

Anche se i respiri ed i sospiri lunghi continueranno, l'avventura tra le cime incredibili della cordillera Blanca e' quasi terminata. 
 
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