domenica 8 febbraio 2015

Attraverso Bunaken, Nord Sulawesi

Le acque attorno al vulcano Manado Tua pare abbiano potere speciale sugli esseri viventi.
Decido di sperimentare questa leggenda ascoltata a Bunaken, isola contigua a quella vulcanica.  Mi appresto a partire, libero da ogni gita organizzata sopra o all'interno le ricchissime acque del mar di Celebes, immerso in un rilucente primo mattino equatoriale. Libero.

Durante la frugale colazione delle sette sono stato ancora una volta catturato dall'evento straordinario del maturare del giorno: la luce obliqua del sole incideva con implacabile spietatezza ombre sugli alberi e le colline da cuore dolce che si affacciano sul mare calmo di Bunaken. Sulla destra si allungava la costa di sabbia e poi le mangrovie. In fondobk1 veleggiava nell'inconsistente bruma la forma conica del vulcano Manado Tua. Qualche barca proveniente dalla terraferma cominciava a solcare le acque della marea quasi in riflusso. Ho salutato le signore della cucina e Ester, la jefa, poi son tornato nella mia stanza che ancora traspirava le brezze fresche della notte. La maschera e il boccaglio erano già nel sacchetto.

Il sistema per raggiungere più velocemente la parte nord ovest dell'isola è quello di percorrere un tratto di spiaggia, quindi salire alla strada principale e camminare nell'entroterra.
Nella spiaggia oltrepasso velocemente un resort dai muri alti, diverse bancarelle, ristoranti e un molo dove arrivano le barche dei turisti locali. Ci sono ancora poche persone in giro.
Le infradito si arrampicano su un percorso ripido di cemento per guadagnare l'unica strada che congiunge gli estremi dell'isola a forma di pistola. Cammino veloce non distante dalla collina che declina a sinistra verso le mangrovie e il mare. La piccola strada a tratti sterrata è percorsa da qualche moto: uomini e ragazzi che vanno al lavoro o a scuola. L'interno di Bunaken è costituito da alcune piantagioni, pascoli, boschi e cespugli. Cerco con preciso rigore le porzioni della bk2strada ancora in ombra. Non sono ancora le otto ma il sole è ugualmente inesorabile. E non è tutto: tra circa mezzo chilometro arriva un lungo tratto di percorso senz'alberi. Consolo la mente riempiendo gli occhi di colori dei fiori coltivati nel giardino di una casa. Due ibischi rossi fanno da contorno al cancello di entrata. Saluto la signora della casa. Ieri mi son fermato una decina di minuti in quel giardino, rispondendo brevemente alle stentate domande del marito.

Dopo un'ora di cammino arrivo a Alung Banua. Il paese mi accoglie con le sue case ben tenute, una chiesa e la scuola. Impossibile sfuggire anche qui al classico "Hello Mister" indonesiano urlato dai bambini più audaci. La strada in mezzo a case e al verde per raggiungere il molo è più lunga del previsto.
Alla fine ci sono. Tutti mi avevano consigliato di prendere un mototaxi per la lunghezza del percorso. Vedo un lungo pontile solitario che si allunga verso il mare. Sulla destra un piccolo molo. Faccio un segno di saluto verso tre-quattro pescatori seduti su una panca di cemento. Le loro espressioni al vedermi improvvisamente comparire sono un misto di sorpresa e imperturbabile diffidenza. Non faccio loro caso e mi allungo in avanti verso l'acqua sempre più limpida che costeggia i lati del pontile. Ora devo trovare una casa dove poter lasciare i vestiti. Ma questo è il meno.
Dopo il cammino purificatorio il corpo magro e la mente prosciolti dai legami e ridotti all'estratto dell'essenzialità, sono incredibilmente preparati a nuotare fin dove le acque di Bunaken si congiungono con quelle del vulcano Manado Tua. Liberi.

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mercoledì 21 gennaio 2015

Da Kadidiri a Gorontalo

M. Molucche

mercoledì 31 dicembre 2014

I dischi favoriti del 2014

My Brightest Diamond (USA) – This Is My Hand – Asthmatic Kitty Records Genere: Folk, Pop, Indie

MBD

 

Dorian Concept (A) – Joined Ends – Ninja Tune Records Genere: Electronic, Jazz, Downtempo, Cinematic

DC

 

Flying Lotus (USA) – You’re Death – Warp Records Genere: Electronic, Experimental, Modern RnB, Funk, Hip Hop

FL

 

Caribou (CDN) – Our Love – City Slang Records Genere: Dance, House, Electronic, RnB

CaB

 

Moodymann (USA) – Moodymann – Mahogani Records Genere: House, Techno, Funk

MDM 

 

Menzione per i lavori di: Rustie (SCO), Iceage, Hudson Mohawke, The Antlers, Perfect Pussy, Arca, Spoon, Lana Del Rey, FKA Twigs, Todd Terje e Cloud Nothings.

giovedì 18 dicembre 2014

Ikan Durian, ovvero Tutti veniamo da Lì

Ora conosco il pesce coccodrillo che vagabonda nelle acque cristalline di Barracuda beach. Mentre combattevo la lieve corrente, i suoi occhi neri sporgenti mi guardavano impassibili. Non un movimento, non una nota d'impazienza. Tantomeno di paura. Il crocodilefish era a meno di due metri da me, mimetizzato nell'antica roccia corallina. L'istinto mi diceva che non avrebbe attaccato fino a quando mi fossi limitato a fluttuare leggero nell'acqua di sopra. Il mare di Kadidiri offre spettacoli inenarrabili.

La bassa marea è quasi al suo culmine prima di mezzogiorno e fatico a districarmi tra coralli che quasi lambiscono la superficie. Poi trovo la via e la nebulosità della sabbia costiera mossa dalle onde che si ritraggono. Lasciando il liquido che fa aleggiare, il corpo ne esce ingobbito e pesante. Mentre tolgo la maschera, percorso da brividi di freddo, con le costole sporgenti ed i polpastrelli e le dita dei piedi raminghi bianchi di umidità, le mie fedeli guardie del corpo, i cacciatori dei mastodontici granchiIMG_6830a delle noci di cocco, i due cani color nocciola alzano la testa dalla sabbia color neve e le loro code cominciano a muoversi. Sorrido. Come in un disco di Dorian Concept, presto tutta la potenza del sole equatoriale riscalderà il corpo che conosce (ama) l'acqua ed il bello che si trova al suo interno. Torno all'ombra del siete copas. Sulla destra della spiaggia deserta è arrivata una piccola barca. Una barca da pescatore.

Un uomo basso esce dall'unica capanna presente a Barracuda beach e mi saluta. Indosso la camicia e il cappello e gli vado incontro. I cani mi seguono senza voglia.
L'uomo senza nome è minuto e tozzo. Porta capelli neri folti tagliati a spazzola. Avrà meno di trent'anni ma ne dimostra almeno una quindicina in più. "Ti ho visto ieri nuotare", mi dice.
"Sì, anche oggi."
La sua barca a bilanciere è composta da due gusci affilati di legno grezzo attaccati tra loro. Il vecchio motore pare abbia compiuto molta strada. L'uomo mi racconta che è un pescatore e ha casa nel villaggio di Wakai, inoltre gestisce la raccolta delle noci di cocco in questa zona. Ha un'altra baracca all'interno dell'isola dove ogni tanto pernotta. Mi racconta molte cose, come quando una sera si stava avviando dalla spiaggia verso la sua abitazione saltuaria quando sul sentiero e nell'oscurità vede un'enorme serpente chiaro, oppure dei rumori notturni dei granchi del cocco. Racconta che l'anno scorso ha fatto dormire in questa spiaggia alcuni giovani occidentali e ha cotto per tutti il pesce accanto al falò.
Gli dico che ho appena visto un crocodilefish. L'uomo senza nome mi spiega che da quelle parti viene chiamato Ikan Durian, pesce durian, il pesce impossibile dai tanti aculei simili a quelli del frutto più straordinario, il Re dei frutti equatoriali. Tutti veniamo da lì.
In quel momento di instabile empatia, con due fratelli cani che gironzolano attorno alla capanna, con la marea senza colore del mare delle Molucche in pieno riflusso, sotto l'immutabile arco solare nel mezzo della Terra, il pescatore si accoscia e traccia sulla sabbia un circolo e alcuni punti. "Vedi, questo è il mondo, un punto sei tu, gli altri siamo io, i pesci, i cani e gli altri esseri umani", mi spiega, "tu sei bianco, io sono scuro, i pesci sono colorati, gli alberi sono verdi... ma il Creatore ci ha fatti tutti uguali ai suoi occhi."
Io assento.
Il pescatore dell'ecumenismo laico,  animista, poi disegna sulla sabbia una specie di nuvola che colloca sopra i disegni precedentemente fatti: "Vedi, tu vivi in Europa, io nelle Togean, ma sono sicuro che tutti veniamo da qui", dice indicando la nuvola.
Tutti veniamo da Lì.

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