mercoledì 21 gennaio 2015

Da Kadidiri a Gorontalo

M. Molucche

mercoledì 31 dicembre 2014

I dischi favoriti del 2014

My Brightest Diamond (USA) – This Is My Hand – Asthmatic Kitty Records Genere: Folk, Pop, Indie

MBD

 

Dorian Concept (A) – Joined Ends – Ninja Tune Records Genere: Electronic, Jazz, Downtempo, Cinematic

DC

 

Flying Lotus (USA) – You’re Death – Warp Records Genere: Electronic, Experimental, Modern RnB, Funk, Hip Hop

FL

 

Caribou (CDN) – Our Love – City Slang Records Genere: Dance, House, Electronic, RnB

CaB

 

Moodymann (USA) – Moodymann – Mahogani Records Genere: House, Techno, Funk

MDM 

 

Menzione per i lavori di: Rustie (SCO), Iceage, Hudson Mohawke, The Antlers, Perfect Pussy, Arca, Spoon, Lana Del Rey, FKA Twigs, Todd Terje e Cloud Nothings.

giovedì 18 dicembre 2014

Ikan Durian, ovvero Tutti veniamo da Lì

Ora conosco il pesce coccodrillo che vagabonda nelle acque cristalline di Barracuda beach. Mentre combattevo la lieve corrente, i suoi occhi neri sporgenti mi guardavano impassibili. Non un movimento, non una nota d'impazienza. Tantomeno di paura. Il crocodilefish era a meno di due metri da me, mimetizzato nell'antica roccia corallina. L'istinto mi diceva che non avrebbe attaccato fino a quando mi fossi limitato a fluttuare leggero nell'acqua di sopra. Il mare di Kadidiri offre spettacoli inenarrabili.

La bassa marea è quasi al suo culmine prima di mezzogiorno e fatico a districarmi tra coralli che quasi lambiscono la superficie. Poi trovo la via e la nebulosità della sabbia costiera mossa dalle onde che si ritraggono. Lasciando il liquido che fa aleggiare, il corpo ne esce ingobbito e pesante. Mentre tolgo la maschera, percorso da brividi di freddo, con le costole sporgenti ed i polpastrelli e le dita dei piedi raminghi bianchi di umidità, le mie fedeli guardie del corpo, i cacciatori dei mastodontici granchiIMG_6830a delle noci di cocco, i due cani color nocciola alzano la testa dalla sabbia color neve e le loro code cominciano a muoversi. Sorrido. Come in un disco di Dorian Concept, presto tutta la potenza del sole equatoriale riscalderà il corpo che conosce (ama) l'acqua ed il bello che si trova al suo interno. Torno all'ombra del siete copas. Sulla destra della spiaggia deserta è arrivata una piccola barca. Una barca da pescatore.

Un uomo basso esce dall'unica capanna presente a Barracuda beach e mi saluta. Indosso la camicia e il cappello e gli vado incontro. I cani mi seguono senza voglia.
L'uomo senza nome è minuto e tozzo. Porta capelli neri folti tagliati a spazzola. Avrà meno di trent'anni ma ne dimostra almeno una quindicina in più. "Ti ho visto ieri nuotare", mi dice.
"Sì, anche oggi."
La sua barca a bilanciere è composta da due gusci affilati di legno grezzo attaccati tra loro. Il vecchio motore pare abbia compiuto molta strada. L'uomo mi racconta che è un pescatore e ha casa nel villaggio di Wakai, inoltre gestisce la raccolta delle noci di cocco in questa zona. Ha un'altra baracca all'interno dell'isola dove ogni tanto pernotta. Mi racconta molte cose, come quando una sera si stava avviando dalla spiaggia verso la sua abitazione saltuaria quando sul sentiero e nell'oscurità vede un'enorme serpente chiaro, oppure dei rumori notturni dei granchi del cocco. Racconta che l'anno scorso ha fatto dormire in questa spiaggia alcuni giovani occidentali e ha cotto per tutti il pesce accanto al falò.
Gli dico che ho appena visto un crocodilefish. L'uomo senza nome mi spiega che da quelle parti viene chiamato Ikan Durian, pesce durian, il pesce impossibile dai tanti aculei simili a quelli del frutto più straordinario, il Re dei frutti equatoriali. Tutti veniamo da lì.
In quel momento di instabile empatia, con due fratelli cani che gironzolano attorno alla capanna, con la marea senza colore del mare delle Molucche in pieno riflusso, sotto l'immutabile arco solare nel mezzo della Terra, il pescatore si accoscia e traccia sulla sabbia un circolo e alcuni punti. "Vedi, questo è il mondo, un punto sei tu, gli altri siamo io, i pesci, i cani e gli altri esseri umani", mi spiega, "tu sei bianco, io sono scuro, i pesci sono colorati, gli alberi sono verdi... ma il Creatore ci ha fatti tutti uguali ai suoi occhi."
Io assento.
Il pescatore dell'ecumenismo laico,  animista, poi disegna sulla sabbia una specie di nuvola che colloca sopra i disegni precedentemente fatti: "Vedi, tu vivi in Europa, io nelle Togean, ma sono sicuro che tutti veniamo da qui", dice indicando la nuvola.
Tutti veniamo da Lì.

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domenica 30 novembre 2014

Il crocodilefish nella spiaggia dei barracuda

Sotto la grande indian almond si sta bene. Il sole equatoriale fustiga ogni cosa: le palme da cocco, i cespugli dalle foglie carnose, le rocce chiare della scogliera attorno la spiaggia. Il disco implacabile abbaglia,kd3 tuffando raggi nella marea che si ritrae, definendo attorno a me la lattea, minuta, sabbia di Barracuda beach.
I due cani nocciola stesi a pancia in giù con le gambe aperte riposano sognando un altro mondo. Tutti veniamo da lì.
Al largo della baia ogni tanto passa una barca di pescatori. Quelli con le imbarcazioni più grosse si muovono al di là dell'isolotto che mi trovo di fronte. L'isola davanti a Barracuda beach è un peduncolo di corallo, un microscopico pezzo di roccia e terra sulla cui sommità svettano alberi indomiti.
Pochi minuti e sarò in acqua. Il sudore accumulato per aver attraversato una parte di Kadidiri è ormai cosa lontana. Appendo ad un ramo il sacchetto di plastica contenente il cappellino e l'acqua; la camicia su un altro ramo dell'albero. Rimane il corpo magro (e nudo), la passione, una maschera. Entro nel liquido cristallino alla mia sinistra, dove la lingua di sabbia s'incontra con le scogliere grondanti di vegetazione: lì l'acqua è leggermente più profonda.vd
All'inizio le rocce sfiorano il petto, poi mi muovo meglio. La meta di oggi è girare attorno a quello spuntone di isolotto a una sessantina di metri al largo della spiaggia. L'immettersi in un altra dimensione dona alla pelle una sensazione estatica, quasi superumana.

Nonostante i 29 gradi dell'acqua, dopo un'ora di nuoto cominciano a girare brividi di freddo insistenti. Sono contento: sul lato sinistro dell'isolotto, dove ci sono i coralli migliori, ho visto un majestic angelfish e una coppia di impassibili longfin batfish. Di barracuda neanche l'ombra, solo i ben più piccoli needlefish dai denti aguzzi.  Per alcuni minuti sono stato poi circondato da migliaia di piccoli pesci argentei: facevano il giro attorno al mio corpo, trasmettendo alle iridi tanti scomposti, riflessi, raggi solari. Ero assediato da quella perfetta confusione animale che mi regalava indescrivibili sensazioni primordiali, un caleidoscopio naturale di beatitudine. Tutti veniamo da lì.

Mentre esploro dei grossi coralli nella via del ritorno,  l'occhio si focalizza su qualcosa di strano. A circa due metri di profondità, su una roccia grigio-marrone, nell'acqua limpidissima delle undici del mattino, quasi in piena bassa marea, individuo un protuberanza dello stesso colore del corallo che assomiglia a qualcosa di vivente. E' un essere vivente. Riconosco gli occhi scuri e sporgenti, pinne ventrali schiacciate sul fondale, quelle dorsali arricchite da aculei. Un pesce a forma di goccia schiacciata con il muso piatto come quello di un papero malefico e gli occhi a metà tra rospo e coccodrillo. Il suo colore è poco definibile essendo composto da macchie grigio-giallo-marrone. Lui guarda immobile il mondo che passa, sicuro del suo mimetismo e delle sue difese naturali. Se potessi fare un salto fuori dall'acqua, lo farei. Un salto di gioia. Sotto di me c’è un crocodilefish. Lo osservo per minuti contrastando la lieve corrente marina che trasporta piccole porzioni di vegetazione e qualche medusa solitaria.  Poi torno.
Ora conosco il percorso per arrivare dai due cani nocciola senza incappare in taglienti coralli.
Alzando lievemente il capo noto che una barchetta ha fatto rotta verso la mia insenatura.

 
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