lunedì 24 dicembre 2012

Prima di partire: le appartenenze si confondono

La partenza è sempre una rottura,
una fine ed un inizio,
che evoca un Passato e proietta un Futuro
.
E. Leed

Ewan quasi per caso incontro' il Cazangero. Stava iniziando ad imparare il castellano ed a approfondire la conoscenza riguardo i paesi che avrebbe visitato, quando incappo' in quel brano musicale. Era sul punto di abbandonare le sonorita' caribeñas ricolme di colore e di superficialita', invece qualcosa lo trattenne. Il Cazangero aveva un ritmo incredibilmente diverso dai suoi soliti ascolti ma anche da quel poco di salsero che aveva ascoltato; non riusciva a spiegarselo, ma quella serie intrecciata di fonemi dai toni stordenti e meticci lo catturavano. Ascolto' e ascolto' Willie e Rubén, nomi alieni che da periodi in cui non era ancora nato entravano nel suo domani di viaggiatore in terre lontane.
Era l'imminente partenza che gli causava questo interesse, questa rinnovata apertura verso orizzonti estranianti? Gia', la partenza per il suo lungo viaggio si avvicinavar terribilmente, al punto che a volte era pervaso dall'ansia di non riuscire a fare tutto, freneticamente in ritardo all'appuntamento con la sua scelta di cambiamento; contemporaneamente in quei momenti confusi gli sforzi si indirizzavano nel tentativo di tornare in pace con i suoi cari e in qualche maniera recingere il vuoto che avrebbe lasciato.
In quella instabile condizione di mezzo temporale ed emotiva il giovane ricevette una telefonata. Era il suo amico Stu. Gli comunicava la data della festa di addio. Lo sapeva che avrebbero organizzato quella che gli ispanici chiamano despedida, il rito dell'addio, la celebrazione agrodolce della dipartita. Cosi' da sempre vanno le cose.
Fuori casa rispose al saluto del bambino dai capelli a spazzola, osservo' per qualche istante due gabbiani che si contendevano il comignolo della casa del vicino e, piu' in la', incrocio' le smussate colline della sua terra. Indosso' le cuffie audio e si diresse verso casa di Stu. Le dita scorrevano sul lettore musicale alla ricerca di quel brano dal quale aveva tradotto il testo.
Ewan, prosciolto dai legami, camminava insieme alla sua anima errante al ritmo dell'America Latina con il respiro del vento marino sulla pelle e il volo delle rondini dentro il sangue che accoglieva il Cazangero senza liberta', perché in quella straordinaria canzone il protagonista si trovava in carcere.  Invece Ewan, di liberta’…

mercoledì 28 novembre 2012

Prima di partire: i legami si sfilacciano

Ewan aveva sempre avuto un ottimo rapporto con il sonno. Negli ultimi giorni invece, prima dell'alba, navigava in modo progressivo verso la veglia. Come soldatini dalle figure sfumate, come luci dai colori spuri, i pensieri si affacciavano nella mente di Ewan. Dapprima riusciva a scacciarli perché voleva concedere spazio al sonno; quando riusciva ad azzerare una prospettiva, l'inquietudine successiva prendeva il suo posto con maggiore rilevanza. E allora pensava. Pensava alle cose ed alla partenza del suo lungo viaggio.
Dapprima erano stati i genitori, poi i parenti e qualche amico. Dubbi, consigli, approvazioni venivano trasmessi al giovane con pacata logicita', altre volte con toni e sentimenti che si umidivano di dolore. Gli stati d’animo di Ewan si spostavano dalla confusione all'eccitazione, quasi ugualmente alla variabilita' meteorologica del suo paese.
La notte precedente, al ritorno dal pub, calpestando l'acciottolato della strada, un'antica e semplice verità lo fece rabbrividire: era scandalosamente nsolo. Nonostante la rete di amicizie, la famiglia, la sua scelta e probabilmente il suo futuro avrebbero riverberato di consapevole solitudine. Sarebbe stato lontano, assente, una persona dall'esistenza fluida e mobile. Questa la prospettiva. 
Aveva appena lasciato gli amici che si erano raccolti nel rumoroso locale come ogni mercoledì sera, eppure un velo di distanza, un'aura che sapora di amaro distacco, si frapponevano fra Ewan ed suoi compagni di vita.
Mentre Ewan fissava ostinatamente la strada, chino su quello che avrebbe lasciato, sulla fallibilita' della sua decisione… se le sue iridi chiare si fossero spostate in direzione delle nuvole volteggianti nel cielo, probabilmente queste ultime gli avrebbero suggerito che qualcos'altro stava perdendo di consistenza, si stava sfilacciando per poi rompersi. Erano i legami che fino ad ora avevano definito la sua persona, il suo esserci in quanto tale. Ma si sa', solo le nuvole conoscono bene come funziona il mondo.
Diritti riservati Creative Commons

giovedì 8 novembre 2012

Prima di partire: la scelta inizia a cambiare l'individuo

Minuti. Furono sufficienti una manciata di insignificanti secondi per modificare opinione sulla scelta che gli avrebbe cambiato la vita. Dopo l'iniziale euforia, nella mente di Ewan si erano affollate incertezze che magnificavano lo status quo. E quanta logica avevano gli spudorati tentativi di ritorno sui propri passi.
Mercoledì 8 maggio. Il giovane credeva che fissare la data era un punto di non ritorno, il versare buona parte dei suoi risparmi nel volo intercontinentale fosse il primo atto di cesura verso il passato, uno sguardo oltre la quotidianita', i prodromi del distacco.
Non era proprio così, non era affatto così. Come diceva il suo amico Stu, bisognava provare di persona le cose per comprenderle.
Ewan non comprendeva. Ewan partiva per un viaggio che sarebbe durato due anni. Un mese alla dipartita.
Ma ora aveva voglia di aria fresca, quindi scese le scale, infilo' il giubbotto di pelo e gli scarponcini alti. Il lettore musicale era in tasca dei pantaloni; penso' che un poco di musica gli avrebbe fatto bene. Invece non ascolto' il post-rock dei suoi connazionali e neppure qualcosa di dubstep, perché il suono del vento che si adagiava tra gli alberi, i richiami indecifrabili PdP1dei gabbiani, il fruscio delle scarpe sull'erba gialla e umida, il rumore di terra stanca d'inverno avevano assunto una tonalita' meno ordinaria. Ewan faticava a intendere che il tarlo della scarsita' si era timidamente e precocemente infilato dentro di lui. Un mese vola in fretta.
Subito pero' ripresero forza le prospettive della scelta: avrebbe realizzato innumerevoli desideri, avrebbe visitato colline diverse da quelle che aveva davanti, incontrato persone, lavorato quando i soldi scarseggiavano... magari la sua fresca laurea sarebbe servita a qualcosa. Non voleva piu' dipendere da alcuno.
Ewan camminava piano nel viottolo di campagna, la sua campagna, seguendo le delicate tracce della volpe e della lepre, guardando il cielo e le ombre proiettate dalle nuvole sui prati e nei boschi. 
Diritti riservati Creative Commons

giovedì 18 ottobre 2012

Nuotare

Nuoto, con il respiro prolungato nel boccaglio e le iridi raminghe oltre il vetro della maschera. L'acqua e' sorella, compagni  pesci e coralli. Minuti, ore, volando di piacere immerso nel liquido trasparente di Tioman fino a rimanere travolto dai brividi di freddo. Un semplice movimento di spalle e percorro un universo sconosciuto e familiare, un mondo senza strade e con tante strade. Un mondo sotto il mondo, una terra immersa in qualcosa di diverso. Vago lentamente, cercando di imitare i pesci, la foglia  trasportata dalle onde, offrendo la parte  sottile del corpo all’armonia della corrente   nuotohttp://www.youtube.com/watch?v=H-iNOK3RayA
Riusciro' mai a considerare fratello il mare? Quando la profondita' aumenta e, la' sotto, il fondo diventa imperscrutabile e la mente germoglia lampi di incertezza, il volo pare meno stabile.
Lena nuotava bene nelle vie dell'imprendibile. La ragazza incontrata sotto i cieli d'America -i piu' belli- sapeva volare. Osservavo i suoi movimenti, gli occhi tranquilli, il capo, e contemporaneamente vedevo le difficolta' del viaggio, gli scogli dell'incontro con l'estraneo divenire in lei linfa ed espiazione. Lena comprendeva, incorporava le brezze di un luogo con una velocita' oscena e naturale; era antropologa, sociologa, era alunna ed insegnante, le bastava nuotare un poco in acque aliene per intendere. Carpiva la corrente, anche la piu' leggera, al punto che la gente del posto le domandava se viveva da tempo in quel territorio.
Stava presso le cose, umilmente, facendole proprie senza impossessarsene.
Scritto a Tioman, l'isola dai coralli infiniti
Diritti riservati Creative Commons
 
Creative Commons License
Travel Viaje Viaggio Voyage by Dr. Stefano Marcora is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at travel-ontheroad.blogspot.com.